L’Insegnamento della Religione Cattolica mira allo sviluppo della dell’uomo nell’ottica di «favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana»1, e perciò si inserisce a pieno titolo nel quadro delle finalità della scuola. La Repubblica italiana dichiara infatti di riconoscere «il valore della cultura religiosa» e di tenere conto del fatto che «i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano»2. Esso è rivolto a tutti, senza alcuna distinzione, neanche di carattere religioso3, ed è in piena concordanza con il principio di laicità dello Stato italiano.4
L’IRC è dunque una disciplina scolastica che mira a favorire lo sviluppo del sapere religioso, l’acquisizione di un metodo di selezione delle informazioni, la conoscenza dei linguaggi culturali attraverso i quali la religione viene espressa (con particolare attenzione alle modalità espressive del contesto nel quale gli alunni sono inseriti) e l’autonomia di pensiero necessaria per strutturare un solido progetto di vita. In una società sempre più caratterizzata dal pluralismo etnico, culturale e religioso, tale insegnamento offre argomenti e strumenti per una riflessione sistematica sulla complessità dell’esistenza umana nel confronto aperto fra cristianesimo e altri sistemi di significato.
Considerato il valore della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, valori riconosciuti e tutelati dalla Costituzione5, l’IRC viene presentato dall’attuale ordinamento scolastico come «facoltativo»6, per cui vi prendono parte solamente gli alunni avvalentesi. L’accesso all’IRC avviene dunque sulla base di una scelta libera che ciascuno è chiamato a fare all’atto di iscrizione.
L’IRC, inserito nel curricolo scolastico ed avvalendosi delle metodologie e degli strumenti della scuola, intende inoltre favorire l’interdisciplinarietà attraverso un insegnamento che sia trasversale, ovvero che arricchisca e venga arricchito dal sapere in ambito storico, artistico, letterario e scientifico. Lo studente, in questo modo, viene guidato verso una sempre crescente consapevolezza dell’intima relazione che intercorre tra l’ambito culturale e quello religioso.
Nella Scuola Secondaria di II° grado, l’IRC si sviluppa sulla base di un orario di un’unità oraria a settimana e si basa sulle Indicazioni Nazionali per il curricolo contenute nel Decreto Ministeriale 254/12 riportate a questo link.
1 L.53/03, art.1.
2 Accordo di revisione del Concordato Lateranense, Villa Madama, 18 febbraio 1984, art.9.2.
3 Costituzione della Repubblica italiana, art.3.
4 Cfr. Corte costituzionale, sent. 203/89 e 13/91: «[L’IRC] non è causa di discriminazione e non contrasta – essendone anzi una manifestazione – col principio supremo di laicità dello Stato».
5 Cfr. Costituzione della Repubblica italiana, artt.2, 3, 19, 21, 30, 33.
6 Corte costituzionale, sent. 203/1989: «Per gli studenti e per le loro famiglie esso è facoltativo: solo l'esercizio del diritto di avvalersene crea l'obbligo scolastico di frequentarlo». Si tenga inoltre presente che «lo Stato è obbligato, in forza dell'Accordo con la Santa Sede, ad assicurare l'insegnamento di religione cattolica».
Sulla base delle finalità fondamentali dell’IRC sopra esposte, la programmazione mirerà a fornire agli alunni conoscenze bibliche fondamentali, evidenziando la relazione intercorrente tra la Bibbia e la dottrina della Chiesa, passando attraverso i metodi espressivi artistici e letterari dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Si intende, inoltre, fornire agli alunni tracce di riflessione che li aiutino a strutturare un proprio percorso di vita consapevole e motivato dall’accurata scelta dei propri valori, partendo dalla riflessione sulla proposta cristiana e, successivamente, evidenziando l’importanza e le caratteristiche del dialogo ecumenico e interreligioso, nonché interculturale.
In questo modo, l’alunno sarà aiutato ad interessarsi dei grandi interrogativi di senso e dei valori irrinunciabili, nonché al valore di una sincera ricerca della verità e della distinzione tra bene e male.
Partendo dall’esperienza vissuta, anche all’IRC è applicabile la metodologia didattica incentrata sul coinvolgimento personale di ogni alunno e sul pensiero critico e problematizzante. L’attenzione si focalizzerà dunque principalmente sui seguenti criteri metodologici:
- Correlazione
- Dialogo interdisciplinare
- Aderenza al contenuto confessionale
- Elaborazione di una sintesi concettuale
Strumenti didattici dell’IRC sono: la Bibbia, il libro di testo7, il quaderno, il computer/tablet, i laboratori ed il materiale multimediale. Essi verranno utilizzati nel contesto di lezioni frontali e interattive, di lavori di gruppo, cooperative learning e flipped classroom. Qualora consentito, saranno organizzate visite didattiche.
L
Il docente sarà attento alle questioni di attualità e all’interdisciplinarietà, con una didattica multiforme e multistrumentale attenta alle esigenze del gruppo classe e dei singoli studenti.
Per ciascun alunno che abbia bisogni educativi speciali, il docente adotterà le strategie didattiche ritenute più efficaci per consentire almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi.8
La valutazione delle competenze acquisite dagli alunni avvalentesi farà riferimento all’apposita tabella contenuta nel PTOF.
P
I rapporti con le famiglie sono considerati parte fondamentale del percorso didattico9 e si svolgeranno secondo i colloqui programmati secondo le modalità stabilite dal Collegio Docenti, nonché mediante colloqui individuali richiesti dal docente o dai genitori/tutori.
La presente programmazione può subire cambiamenti in itinere e lievi variazioni, soprattutto nel Triennio, sulla base dello specifico indirizzo di studi (informatica, elettronica, telecomunicazioni, automazione, energia).
La programmazione si struttura sulla traccia degli argomenti di seguito riportati.
7 Cfr. Intesa per l'Insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole pubbliche, Roma 28 giugno 2012, art.3.1.
8 Cfr. LL.104/92 e 170/2010.
9 Cfr. CCMM 268/86, 11/87, 156/87.
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