Quasi tutti i personaggi di cui ci parla la Bibbia hanno un nome che contiene un significato nascosto. Abramo (Abraham), ad esempio, significa «padre di una moltitudine», e contiene in sé l'intera storia di Abramo, a cui Dio promise una discendenza molto numerosa e che divenne il padre di tutto il popolo d'Israele.
Anche il nome di Dio, nella Bibbia, ha un significato, benché sia molto misterioso.
Mosè si trova sul monte Oreb quando vede una pianta di rovi in fiamme. Qui parla con Dio, il quale lo incarica di riferire agli israeliti di voler liberare il loro popolo dalla schiavitù da parte degli egiziani.
Leggiamo una parte del dialogo tra Dio e Mosè:
Esodo 3,13Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?”. 14Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”. 15Dio aggiunse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
In tutto l'Antico Testamento, poi, Dio viene chiamato con il nome YHWH o, per non pronunciare il suo nome, ritenuto sacro e innominabile, Adonai.
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