Nel 1992, il giovane Christopher dopo essersi laureato, decide di lasciare la sua vita quotidiana per andare a vivere tra i ghiacci dell'Alaska. Durante il viaggio, incontra vari personaggi, alcuni che approvano il suo modo di agire, altri che non ne vogliono sentire parlare. Ma Christopher, detto Alex Supertramp, va avanti e, mentre i genitori ne aspettano il ritorno, lui si addentra nella zona più difficile, resta solo. Il ghiaccio è intorno a lui, e lo cattura
Uno dei primi gesti di Chris è darsi un nome.
A ben pensarci, il nome è qualcosa che ci caratterizza dall'inizio alla fine della nostra vita, ma è anche qualcosa che non scegliamo noi: ci viene imposto alla nascita dai nostri genitori senza nessun coinvolgimento da parte nostra.
Si può ben capire, allora, che il primo atto "rivoluzionario" di Chris sia "ribattezzarsi" scegliendosi da sé un nome: Alexander Supertramp.
La seconda tappa della nuova vita di Alex è l'adolescenza, ovvero quel periodo di entusiasmo ed euforia che segue alla sua nascita. È un periodo spensierato, dove tutto è entusiasmante e privo di problemi.
Inoltre, è il periodo della più intensa ribellione all'autorità costituita.
L'entusiasmo adolescenziale è però presto rotto dallo scontro di Alex con la realtà adulta. Le responsabilità di una vita propria iniziano a pesare, e quella che fino a poco prima era un'avventura ora diventa un groviglio di problemi: dal cibo ad un riparo per la notte.
Sebbene Chris fosse partito con l'idea di trovare sé stesso nella solitudine dell'Alaska, il suo viaggio è tappezzato di incontri preziosi. Per un periodo si stabilisce con una comunità itinerante che lo accoglie come un figlio. Qui conosce una ragazza che si innamora di lui, ma lui è troppo preso dalla voglia di avventura e sceglie di respingerla.
L'ultima fase della vita di Alex è la conquista della saggezza. Questo è il momento chiave di tutta l'esperienza: dopo aver mangiato una pianta velenosa, Alex comprende che la piena realizzazione di sé non può che avvenire all'interno di una comunità di persone.
Morente, scrive su un pezzo di carta la sua ultima riflessione:
Come gesto di addio, infine, Alex lascia un messaggio:
«Ho avuto una vita felice e ringrazio il Signore. Addio e che Dio vi benedica tutti»
Christopher Johnson McCandless
L'ultimo messaggio di addio viene firmato da Chris con il suo "vero" nome: quello che gli hanno dato i suoi genitori alla nascita.
Si tratta di un gesto di grande significato: la conclusione della sua esperienza lo ha portato a capire che non c'è un «io» se non all'interno di una società di uomini; che non c'è un «io» senza un «tu».
Christopher, che finora ha vissuto una vita alla cieca, senza porsi troppe domande, sente la necessità di dare una svolta radicale.
In un contesto di consumismo ed urbanizzazione, decide di partire per ritrovare sé stesso, e lo fa testando i propri limiti, sia fisici che mentali e spirituali. Per definire sé stesso, infatti, vuole capire qual è il suo posto nel mondo e nella società.
Si troverà, perciò, a dover lottare contro il freddo e le intemperie, ma anche e soprattutto con un problema che, forse, aveva sottovalutato: la solitudine.
Il viaggio di Christopher si conclude con un profondo insegnamento: la libertà non si raggiunge né con l'isolamento, né con la fuga.
Genere: Drammatico
Regia: Sean Penn
Durata: 148'
Anno di uscita: 2008
Nazionalità: Stati Uniti
Classificazione (IT): T (n°101409)
Valutazione CNVF: Accettabile, Problematico, Dibattiti 🔗
Tematica: Ecologia, Famiglia - genitori figli, Giovani, Libertà, Tematiche religiose