Chi non sogna di avere bella e confezionata la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto? Tutti, prima o poi, ci poniamo domande di senso sulla vita... sull'universo e... su tutto quanto. Ebbene: sette milioni di anni fa, una razza di esseri pandimensionali iperintelligenti, stufi marci del continuo battibeccare sul senso della vita, incaricarono due dei loro più brillanti elementi di progettare e realizzare uno stupendo supercomputer per calcolare la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto.
Leggiamo di seguito due brevi capitoli del libro Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams (1979).
In un'epoca come la nostra, che vola spedita sulle ali del progresso tecnologico e nella quale la ragione scientifica è considerata apice e piena realizzazione dell'intelligenza umana, non è poi così lontano dalla realtà pensare di porre ad un computer la domanda sul senso della vita e dell'universo.
Eppure, come abbiamo appena letto, l'esito di un tale tentativo può risultare alquanto deludente: 42. Un semplice numero a due cifre sembra essere la risposta alla domanda sulla quale, da millenni, l'uomo si interroga. Eppure "Pensiero Profondo" ne è proprio convinto: «Ho controllato con grande minuziosità e questa è la risposta veramente definitiva», afferma di fronte all'incredulità di un pubblico così deluso, ma poi prosegue: «Credo che, se devo essere franco, il problema stia nel fatto che voi non avete mai realmente saputo quale fosse la domanda».
Eppure, benché sia un supercomputer di tutto rispetto, Pensiero Profondo non è in grado di trovare la domanda sul senso della vita.
Sempre più spesso si sente parlare di intelligenza artificiale, realtà virtuale, macchine intelligenti e, perché no, di veri e propri cyborg.
Non deve stupire che in una società che spende sempre più energie nel progresso tecnologico, prima o poi, emerga la questione del limite: «Fin dove possiamo spingerci?».
La risposta di Pensiero Profondo, il supercomputer di cui abbiamo letto, lascia interdetto il pubblico che così tanto la attendeva. Le loro aspettative sono immediatamente disattese all'udire un banalissimo numero: 42.
Tuttavia, forse si tratta di un'iperbole del sentire comune di quelle persone che, al giorno d'oggi, cercano dalla loro vita qualcosa di più di semplici numeri, che siano i propri followers su Instagram o i propri fan su TikTok, o - molto più comunemente - i soldi nelle proprie tasche.
Di fronte ai risultati di una società "tecnica", dove tutto si basa sull'empirico, il tangibile e l'esprimibile, molto spesso l'uomo si sente alla continua ricerca di un qualcosa che vada oltre tutto ciò. Ne sono esempio le centinaia di celebrità che, una volta raggiunto quello che avevano identificato come il proprio scopo della vita, entrano in uno stato di profonda depressione. Il grande senso di vuoto provato dopo aver raggiunto l'apice del successo, della ricchezza e della popolarità, altro non è che la manifestazione dell'esigenza umana di un qualcosa che vada oltre tutto ciò.
Per i cristiani, il senso della vita umana è contenuto nel primo capitolo della Genesi:
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.
Gen 1, 26-27L'uomo e la donna sono creati da Dio a sua immagine, ma la somiglianza non gli viene data fin dall'inizio: questa sarà il frutto della loro relazione con Dio.
I cristiani, quindi, identificano in questa relazione il proprio senso della vita. Questo prende il nome di:
Realizzare la propria somiglianza con Dio, infatti, per i cristiani, significa partecipare della stessa divinità di Gesù.
«La fede cattolica mi ha cambiato la vita. Io sono libero dalla schiavitù e dalla vergogna: io sono un figlio di Dio che è nei cieli, e lui mi ama proprio per ciò che sono»
Justin Bieber, famoso cantautore canadese, raggiunge l'apice della sua carriera all'età di soli 15 anni, quando incide One Time, il suo primo brano di successo. In breve tempo la sua vita si corona di grande popolarità e, di conseguenza, di grandi ricchezze economiche.
Auto e case di lusso diventano per lui la normalità in breve tempo, ma tutto ciò sembra non appagarlo, per cui decide di andare alla ricerca di nuove esperienze, sempre più estreme, abbandonandosi ai piaceri della droga e dell'alcol.
Tutto ciò ha però fine quando incontra la modella Hailey Baldwin, della quale si innamora e che diverrà sua moglie, la quale gli fa conoscere un mondo che finora non aveva mai esplorato: la fede cattolica.
Perché credi che il pubblico rimanga deluso dalla risposta del supercomputer Pensiero Profondo? Quali erano le loro aspettative?
Pensiero profondo afferma di non essere in grado di trovare la domanda la cui risposta è "42". A tale scopo dovrà essere costruito un computer molto più potente di lui, che sarà chiamato "Terra". Sei d'accordo? La vita sulla Terra è davvero il luogo dove poter trovare questa domanda?
Credi che esista davvero un "senso della vita"? E un "senso dell'uni-verso"?
Secondo te, cosa spinge alcune persone a domandarsi quale sia lo scopo della vita e il senso dell'universo? E perché altri non se lo domandano o ignorano questo interrogativo?
Molti identificano il proprio "senso della vita" in un traguardo da raggiungere nella vita (ad esempio la ricchezza o la popolarità). Secondo te, una volta raggiunto, questo traguardo può soddisfare appieno l'essere umano? Oppure andrà sempre alla ricerca di qualcos'altro?
Credi che la società in cui viviamo favorisca l'emergere di domande di senso?
In una società che punta sempre più ai risultati, secondo te conta di più il "cosa ottengo" o il "perché lo ottengo"?
Cosa pensi che abbia spinto Justin ad abbandonarsi ai piaceri della droga e dell'alcol?
Perché, secondo te, ha scelto di diventare cattolico? È una scelta che condividi?
Cogliere nelle domande dell’uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa.
Lo studente è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente e porsi domande di senso, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale.
Fonte: Indicazioni Nazionali6
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