L'episodio del «sacrificio di Isacco» è contenuto nel capitolo 22 del primo libro della Bibbia, il Libro della Genesi.
Abramo ha finalmente avuto un figlio da Sara: si chiama Isacco, che in ebraico significa «egli ride». Quando infatti Dio rivelò ad Abramo che sua moglie avrebbe partorito un figlio, quest'ultima aveva novant'anni, e all'udire di una tale rivelazione scoppiò in una grande risata.
Leggiamo insieme il testo:
Legenda:
Dio
Abramo
Isacco
Angelo
Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme.
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. [...]
Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea.
Dopo tanta attesa, Dio ha finalmente adempiuto la sua promessa, dandogli in figlio Isacco. Ora, però, quello stesso Dio gli chiede di sacrificarlo. Si tratta, almeno all'apparenza, di una situazione a dir poco paradossale.
Come tutti i testi dell'Antico Testamento, anche quello del Sacrificio di Isacco è stato oggetto di molti studi ed esegesi. Una di queste ci fornisce un'interessante chiave di lettura.
Dopo essere stato fermato dall'angelo, Abramo vede che lì vicino c'è un ariete impigliato in un cespuglio. È in questo momento che, forse, capisce il significato della richiesta di Dio.
Per gli ebrei, come era Abramo, ogni cosa ha un significato. Anche l'ariete, dunque, è una figura simbolica che porta con sé un significato molto profondo: esso significa la paternità.
Abramo allora capisce che la richiesta di Dio aveva uno scopo pedagogico: voleva insegnargli a lasciar andare suo figlio Isacco per la sua strada, rinunciando ad ogni possessività nei suoi confronti.
Emblematico, infatti, è che il testo ci riporta che durante la salita Abramo e Isacco «proseguirono tutti e due insieme». Al ritorno, però, Isacco è totalmente assente dalla scena: il narratore ci parla solo di Abramo, dicendoci che lui solo «tornò dai suoi servi».
Secondo questa interpretazione, possiamo quindi ipotizzare che Isacco ottenne la propria indipendenza dal padre Abramo proprio sul monte Moria. Per i successivi due capitoli del Libro della Genesi, infatti, Isacco non compare più in alcuna scena, se non quando, alla fine del capitolo 24, viene detto che «abitava nella regione del Negheb» (Gen 24,62).
Olocausto: Forma di sacrificio praticata nell’antichità, specialmente nella religione greca e in quella ebraica, in cui la vittima veniva interamente bruciata.
Esegesi: L'esegesi è la scienza che si occupa di spiegare ed interpretare un testo.