Nelle religioni antiche, le divinità erano solitamente collegate alle forze del cosmo ed ai fenomeni naturali. Esse avevano, in qualche modo, un valore apotropaico, ovvero protettivo nei confronti dell'uomo contro le calamità e gli eventi nefasti.
Gli uomini dell'antichità (e non solo) si rivolgevano ad essi per ottenere protezione per sé, per i propri cari e, in senso più ampio, per tutta la popolazione.
Il termine politeismo deriva dal greco ed è composto da polys, che significa «molti» e theoi, che significa «dei», e perciò viene usato per indicare tutte le religioni che confidano in più divinità.
Il termine per indicare l'insieme di tutti gli dei venerati da un certo popolo è pantheon. Questo termine deriva dal greco, ed è composto da pan, che significa «tutti» e theos, che significa «dio», e perciò indica l'insieme di tutte le divinità venerate da una certa religione.
Di seguito, puoi trovare una sorta di "pantheon dei pantheon", ovvero una raccolta di alcune delle religioni politeiste antiche.
Nella regione mesopotamica, molte erano le divinità venerate, ma tre di esse ricoprivano un ruolo particolarmente importante: questa triade, composta da An, Enlil ed Enki, rispecchiava le grandi forze cosmiche.
Oltre a questa triade, molte erano le divinità che componevano il pantheon mesopotamico. Tra esse, particolare importanza era attribuita ad Inanna e Damuzi.
Le divinità egizie si dividevano in antropomorfe, ovvero dalla forma umana, e zoomorfe, ovvero dalla forma animale.
Le divinità principali erano Ra, Osiride, Iside, Horus e Anubi.
Gli dei della religione greco-romana, capeggiati da Zeus, anche chiamato Giove, erano divinità antropomorfe, ovvero dalla forma umana, dotate anche delle stesse emozioni e dagli stessi sentimenti umani.
Ad ogni divinità era attribuito un proprio ambito specifico: ad esempio Poseidone era il dio del mare; Artemide era la divinità dei boschi e delle montagne; Afrodite era la divinità dell'amore.
Anche oggi, in qualche modo, nella cultura in cui ci troviamo a vivere, sono presenti alcune tracce di politeismo, ovvero di affidamento ad idoli o superstizioni.
Non è insolito che le persone abbiano una particolare affezione nei confronti di oggetti portafortuna, trattati spesso alla pari degli idoli pagani dell'antichità.
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