Durante la celebrazione della Pasqua, diversi elementi rituali sono utilizzati per simboleggiare gli eventi dell'Esodo e il significato della festa. L'agnello, ad esempio, ricorda il sangue cosparso sugli stipiti delle porte dagli Israeliti prima della loro fuga dall'Egitto, mentre il pane azzimo rappresenta la fretta con cui dovettero lasciare il paese, senza il tempo necessario per far lievitare il pane. Le erbe amare, come l'assenzio, sono invece un ricordo delle amarezze della schiavitù.

Durante l'ultima cena, Gesù instaurò uno dei sacramenti: l'Eucaristia. Utilizzando elementi del Seder di Pesach, Gesù diede un nuovo significato al pane azzimo e al vino, identificandoli con il suo corpo e il suo sangue, che sarebbero stati dati in sacrificio per la redenzione dell'umanità. Attraverso l'istituzione dell'Eucaristia, Gesù invitò i suoi discepoli a fare ciò in sua memoria: la messa. L'Ultima Cena rappresenta l'offerta di Gesù di sé stesso come sacrificio per l'umanità.

Una rappresentazione dello spargimento del sangue dell'agnello sulla porta indicato da Dio agli israeliti per salvarsi dalla morte

Una rappresentazione di Cristo, rappresentato come Agnello che vince la morte (vessillo) e che con il proprio sangue versato nel calice salva l'umanità dalla morte

Il passaggio attraverso il Mar Rosso rappresenta, per il popolo di Israele, il momento del passaggio dalla schiavitù d'Egitto alla libertà

Il passaggio dalla schiavitù alla libertà è pienamente realizzato nel passaggio dalla morte alla vita di Gesù, festeggiato dai cristiani ogni domenica e, in special modo, nel giorno di Pasqua