Amare è rischiare di essere rifiutati.
Vivere è rischiare di morire.
Sperare è rischiare di essere delusi.
Provare è rischiare di fallire.
Rischiare è una necessità.
Solo chi osa rischiare è veramente libero.
La rappresentazione della libertà, per gli antichi romani, passava attraverso varie forme. Molti erano infatti i modi in cui "abbigliavano" la dea Libertas. Uno di essi prevedeva l'uso di due attributi: uno scettro ed un copricapo.
Un copricapo, in particolare, si prestava a rappresentare la libertà: il pileus. Esso era infatti il cappello portato dai liberti, ovvero gli ex schiavi una volta divenuti uomini liberi.
Lo scettro, invece, è segno di regalità, quella che ciascun uomo esercita nella e sulla propria vita.
Libero
Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente e moralmente, la volontà e i movimenti
Treccani.itCome gli antichi romani, anche noi, oggi, possiamo comprendere la libertà attraverso il suo duplice aspetto: la libertà è sia assenza di costrizioni esterne (anche detta libertà negativa); sia presenza della capacità di scegliere ed autodeterminarsi (anche detta libertà positiva).
A Firenze, nella Basilica di Santa Croce, è esposta la statua raffigurata nell'immagine. Si intitola Libertà della Poesia ed è chiaramente molto simile alla Statua della Libertà di New York. Secondo molti, infatti, la celebre statua americana è stata fortemente ispirata da questa scultura fiorentina.
Al contrario del corrispettivo americano, la Libertà di Firenze tiene nella mano destra, levata in alto, una catena spezzata, simbolo, come abbiamo detto sopra, di assenza di costrizioni esterne.
Nell'altra mano, invece, tiene una corona d'alloro, simbolo dell'incoronazione poetica. L'assenza di vincoli esterni, infatti, non basta per definire la vera e piena libertà, che invece si realizza quando l'uomo usa correttamente la sua capacità di fare ciò che decide.
Sapevi che il termine «poesia» deriva dal verbo greco ποιέω (poiéo), che significa «fare, creare»?
Il poeta, infatti, quando compone le sue poesie, esprime appieno la sua libertà: egli crea, con le parole, ciò che vuole, senza alcuna costrizione.
Molto spesso ritenuti sinonimi, «libertà» e «libero arbitrio» non sono la stessa cosa. Qual è la differenza?
Il libero arbitrio è la facoltà che rende capace l'uomo di scegliere qualcosa al posto di qualcos'altro
La libertà è, invece, quella condizione che si realizza quando il libero arbitrio è utilizzato correttamente attraverso la propria volontà
Un uomo decide, di sua spontanea volontà, di rinchiudersi in una gabbia. Possiamo dire che quell'uomo è realmente libero?
La sua capacità di scegliere di rinchiudersi in una gabbia è data dal libero arbitrio
La sua condizione, conseguentemente all'uso del suo libero arbitrio, è tutt'altro che libera
Cos'è, per te, la libertà?
Nella tua vita, ti senti libero?
Se no, cosa pensi limiti la tua libertà?
Se sì, quando e come eserciti la tua libertà?
Credi che il contesto sociale e culturale nel quale sei inserito (la tua nazione, la tua città, la scuola o il lavoro) favoriscono l'emergere delle libertà personali?
Credi che le regole e le leggi siano un limite alla tua libertà, o pensi che invece ne siano garanti?
Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile.
Lo studente coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e le rende oggetto di riflessione in vista di scelte di vita progettuali e responsabili.
Fonte: Indicazioni Nazionali320-327
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